Fotografia Europea - Circuito Off

Reggio Emilia torna ad essere la città della fotografia: insieme alle mostre in programma a Palazzo Magnani, Palazzo da Mosto, Spazio Gerra, Biblioteca Panizzi e Collezione Maramotti, arricchiscono ulteriormente questo autunno fotografico anche molti dei progetti del CIRCUITO OFF, la sezione indipendente di FOTOGRAFIA EUROPEA composta da un fiorire spontaneo di piccole esposizioni, simbolo di una bellissima e concreta partecipazione cittadina, che durante il festival di solito invade negozi, ristoranti, cortili, gallerie e sedi storiche del centro storico.

Con la modalità differente dell’allestimento in vetrina, fotografi professionisti, giovani alle prime esperienze, appassionati e associazioni, esporranno i propri progetti, arricchendo le passeggiate in città della possibilità di visitare delle mostre, senza bisogno di entrare in luoghi chiusi.

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fuggire con un lento deambulare la gente e i suoi sguardi, o anche il frastuono della vita quotidiana e dei suoi obblighi. affidare i sentimenti a una solitudine assoluta ed ermetica.

Centro Storico

Chiara Gridelli

Immagini per una poesia.

Collettivo SD Factory – Laboratorio creativo

PER-CON-CHI Obs. Fruttino adorabile. // SDF. Nome di comunità locale. È necessaria una buona dose di fantasia per ripensare uno spazio. Colmare i vuoti, riprogettare contenuti, dare forma a visioni, calibrare nuovi limiti e possibilità. Levigare il dibattito, esporsi con intimità. A poco più di un anno dalla sua apertura, SD Factory – Laboratorio creativo sceglie Fotografia Europea per guardarsi dentro e ripercorrere i segmenti di un progetto in divenire realizzato nella ex-fabbrica che resta fabbrica, ma di idee. Quelle proposte nell’esposizione a cura di un collettivo fondato per l’occasione sono scintille di intuizione, necessaria a confezionare momenti. Momenti che raccontano questa vita quotidiana, narrare di persone sconosciute che s’incontrano e vite diverse che si mischiano, si incidono (ricominciano o continuano – ancor più vibranti di prima, forse). Passioni regalate o condivise, scambi di energie che portano in posti nuovi e fanno incontrare altri mondi; crescere verso prospettive impensate e tendere verso accoglienti non-si-sa-ancora-dove. Che potenza la fantasia di ogni giorno. Dal grande al piccolo, dal piccolo al pulviscolo. Ogni granello, mattonella, superficie o dettaglio. Ambienti amati, sentiti, calpestati da generazioni che hanno sognato ad occhi aperti e generazioni che nei sogni ancora ci vedono il futuro. C’è Chi che […]

Fuori le mura

Collettivo SD Factory – Laboratorio creativo

PER-CON-CHI. Obs. Fruttino adorabile. // SDF. Nome di comunità locale.

Che cosa vediamo quando guardiamo gli occhi di una scultura, di una statua, di una bambola…? E’ una nostra esigenza cercare un contatto anche con occhi che siano finti? C’è nel tema di quest’anno anche un richiamo alla fantasia dello sguardo, che poi è narrazione del sé. Lo sguardo assente è l’invenzione di uno sguardo che in realtà è solo il nostro trasposto su uno sguardo che non c’è. La fotografia, qua, c’entra poco se non come mezzo per portare l’occhio di chi guarda verso il “finto” sguardo del soggetto guardato, per lo più inanimato, riprodotto, bidimensionale. Il vero mistero quindi è nascosto dietro (o dentro) ciò che la fotografia mostra. Quando guardiamo una fotografia, perciò, che cosa cerchiamo realmente in essa?. Che speranza può dare una fotografia al nostro vissuto?

Centro Storico

Domenico Giannantonio

Lo sguardo assente

Abbiamo scelto quattro foto che possano ispirare quattro racconti. Ci siamo dati quattro regole semplici, che guideranno quattro scrittori nella narrazione. Tutti quelli che vedranno la mostra leggeranno le quattro storie, e potranno improvvisare a loro volta, seguendo lo stesso schema. Buon divertimento!

Centro Storico

Maurizio Bonfrisco

SE DICI

ELEKTRON Di streghe, draghi, mostri e fantasmi. Di donne addolorate tramutate in pioppi alle foci di Eridano. Delle loro lacrime, divenute ambra e rugiada. Il nostro Fiume è popolato di fantasie. Basta guardare per vederle.

Centro Storico

Marina Marmiroli

Elektron

Nei giorni di nebbia puoi smettere un attimo di guardare; puoi respirare, puoi ascoltare. Nei giorni di nebbia, e non è un caso, il tempo si dilata e dai luoghi che normalmente ci circondano, rinascono molte più cose. Ci vuole fantasia? Forse. Per alcuni, in effetti, è difficile immaginare che la realtà a cui si è abituati può essere cancellata da una semplice foschia e riscritta dalla nostra immaginazione. Carmen Teslevici ci riporta alla corrente romantica di Corot e Constable e alle loro opere cariche di significati emotivi e di nature non più immutevoli. La nebbia è la chiave fantastica che rimescola le carte in tavola. Con lei i confini si perdono e si intrecciano, proponendo combinazioni in continuo, cessante movimento. La fantasia entra in dialogo con il piacere di non porsi limiti nell’accostare come si vuole forme vegetali e territori antropomorfici, riempiendo qualsiasi vuoto o togliendo qualsiasi ostacolo al raggiungimento del proprio desiderio. A cura di Carmen Teslevici Mostra promossa da Associazione Refoto

Centro Storico

Carmen Teslevici

"Guarda, pensa, sogna"

MIRAGGI Cio’ che dà il titolo al mio progetto è, come dice la parola stessa, un’illusione ottica, una visione sfumata, una presenza di oggetti in luoghi inconsueti. E’ il mio punto di vista della realtà che a volte appare diversa da quella che realmente è… un “miraggio” appunto.

Centro Storico

Fulvia Fioroni

Miraggi

La mostra La mostra raccoglie 20 scatti riferiti alla vita quotidiana all’interno delle 15 case per anziani del circuito FeDiSA (Federazione Diocesana Servizi Anziani). Le immagini propongono con forza lo scambio e la condivisione di un tempo di racconti agganciati alle memorie, di rivisitazioni dei ricordi che – nella commozione dell’oggi e nella inafferrabilità dei particolari – si arricchiscono di reinvenzioni fantastiche. E’ il tempo in cui si condividono e si narrano tradizioni (quella dei cappelletti, ad esempio) che, nell’incertezza e nella fragilità del presente, diventano le regole del buon Natale, del buon ritrovarsi, del segreto di un ingrediente da custodire. E’ il tempo leggero del gioco, il tempo della passione che si fa cura, sguardo solerte, riconoscimento e riconoscenza. La mostra racconta questo tempo di narrazioni continue tra memorie e attese, di attenzioni e di reinvenzioni quotidiane di relazioni umane, offrendo, sullo stesso piano condiviso, le storie e i volti di chi è accolto e di chi accoglie. Note sull’autore La poetica di Giuliano Ferrari nasce dalle più consolidate tradizioni fotografiche. La sua ricerca inizia nel mondo analogico dove assimila la lezione dei grandi nomi del reportage classico, per applicarla ai luoghi ed alle persone della terra emiliana, da […]

Centro Storico

Giuliano Ferrari

Il tempo vissuto, il tempo narrato: l'umana regola del prendersi cura

Finché esisteranno finestre, l’essere umano più umile della terra avrà la sua parte di libertà. (Amélie Nothomb) Mostra promossa da Associazione Refoto Sono nato a Castelnovo ne’ Monti nel 1966. Ho iniziato a fotografare nel 1990 e da allora non ho piu’ smesso. Sono iscritto all’associazione Refoto dal 1992. Lavoro presso Xform srl in qualità di Industrial designer.

Centro Storico

Croci Anselmo

Lo sguardo oltre…

Sullo sfondo il mare e la spiaggia d’inverno. Luoghi che da sempre evocano alcune delle nostre fantasie più belle. Nei ricordi precari castelli di sabbia popolavano la battigia in balia delle onde e del vento, provocazione per i bagnanti. Strutture geometriche, come improbabili e fantasiose fortezze popolano e colorano i lidi ora deserti e riaccendono nella fantasia il ricordo dei giorni in cui erano di semplice sabbia. Forse la felicità si è sdraiata dietro un castello di sabbia e noi continuiamo a cercarla ai quattro angoli del mondo. (cit.)

Centro Storico

Sonia Rossini

CASTELLI DIVERSI

Le immagini ci mostrano lo scontro e l’incontro dei corpi, in una lotta continua per la sopravvivenza quotidiana, fatta di equilibri precari e incontri casuali, cadute a terra e spinte verso l’alto. In realtà questa danza rappresenta la fluidità del corpo che si muove attraverso flussi in entrata e in uscita, che giocano con il riempimento e lo svuotamento, in una sorta di pulsazione e respiro atti ad accordare tra loro corpi e anime.

Centro Storico

Anna R. Biserni

Niente è come sembra

Descrizione del progetto “Music and light” Abbiamo pensato di utilizzare la tecnica tanto amata da Picasso, il light painting, per rappresentare attraverso la luce qualcosa di intangibile, come le onde sonore emesse dagli strumenti musicali. Grazie al lavoro di gruppo abbiamo potuto gestire più agevolmente questa tecnica scambiandoci i differenti ruoli (pittore, fotografo, modello), proponendo e valutando insieme le diverse soluzioni espressive. Biografia: FE3L (Francesca, Elisa, Laura, Lelio e Lorenzo) Siamo un gruppo di amici accomunati dalla passione per la fotografia che si è conosciuto proprio grazie ad essa. Alcuni di noi si sono avvicinati alla fotografia sin da giovanissimi, altri più avanti, la maggior parte ha iniziato scattando foto in vacanza e durante i viaggi, qualcuno ha incominciato per caso e tutti abbiamo cercato di migliorare inizialmente la tecnica, tramite corsi base, poi gli aspetti più espressivi e narrativi partecipando a workshop, visitando mostre e partecipando a corsi. Abbiamo sperimentato vari generi e provato diverse tecniche cercando sempre di migliorare ma anche di divertirci.

Centro Storico

FE3L

Music and light

Mostra promossa da Associazione Refoto

In provincia

Guidetti Daniela

Giardinaggio Alternativo

Siamo un’agenzia pubblicitaria, LATTE+. Il nostro collettivo è formato da giovani creativi, designer e pensatori liberi inciampati in un orizzonte condiviso. Il filo conduttore alla base del nostro progetto sono le costrizioni creative a cui molte volte dobbiamo attenderci, come agenzia pubblicitaria, per assecondare le esigenze del prodotto e del mercato. I 4 personaggi che andiamo a raccontare tramite una serie di scatti sono imprigionati, stritolati o invasi da elementi reali che rappresentano stati del loro essere più interiore. Lasciamo all’occhio di chi guarda la sua elaborazione creativa per definire l’io interiore di ogni personaggio. Una costrizione creativa che vuole liberare la creatività del pubblico.

Fuori le mura

Studio Latte più

Costrizioni Creative

EFFETTO DOMINO: Questo lavoro nasce dal tentativo di carpire l’essenza degli oggetti e di tutto ciò che fa parte del quotidiano; ho individuato un legame fra ciò che ci circonda e che non ha apparentemente nessun nesso logico. Quando ho smesso di vedere e ho iniziato ad osservare, ho colto oltre il visibile e sono nati legami che inizialmente sembravano improbabili ed impossibili. D’altra parte esistono studi scientifici a supporto delle teorie sulla interconnessione degli oggetti, come la famosa Teoria dell’ordine implicito del fisico David Bohm, od anche The Butterfly Effect che deriva dagli studi del matematico Edward Norton Lorenz e che sottolinea la dipendenza e l’interconnessione di tutti gli elementi tra loro. L’Effetto Domino funziona allo stesso modo: ogni pezzetto è collegato al precedente e la caduta del primo mattoncino si ripercuote inevitabilmente sull’ultimo. “Il mondo è pieno di cose ovvie che nessuno si prende mai la cura di osservare”. Prendo spunto da questa frase di A.C. Doyle per presentare il mio progetto, nato per gioco e che attraverso il gioco mi ha permesso di riflettere profondamente sul nostro rapporto con lo spettro del visibile. Sito web autore: https://samantamorelli.altervista.org

Centro Storico

Samanta Morelli

"EFFETTO DOMINO“ - Il mondo è pieno di cose ovvie che nessuno si prende mai la cura di osservare”

I Giganti, piante millenarie vecchie più dell’uomo, maestose e forti, in armonia con il silenzio divino che le circonda. Due sguardi che dialogano sul patrimonio dell’umanità.

Antonello Zaccaria e Maria Grazia Di Potenza

I Giganti

OVERTURNED EYES – Dal vicino edificio, antico o moderno, all’estremo angolo della terra i nostri occhi sono continuamente assetati di bellezza da vedere (luoghi, monumenti, meraviglie della natura…). In questa personale “fantasia” la prospettiva si ribalta e ciò che solitamente noi guardiamo, con l’immaginazione (ed un obiettivo fisheye!) si trasforma in occhi. Così diventano occhi le Gallerie degli Uffizi di Firenze, via Farini a Modena, il soffitto di un portico di viale Isonzo a Reggio Emilia, il museo del cinema di Torino, ecc… PAOLA MAMMI – Nata a Sassuolo nel 1976 e cresciuta nello studio fotografico di famiglia, ho abbandonato la professione nel 2001. Continuo comunque a fotografare ed a formarmi non appena ne ho l’occasione. Ho all’attivo alcune pubblicazioni su quotidiani e riviste locali e per un volume di storia locale. p.mammi@alice.it

Centro Storico

Paola Mammi

Overturned Eyes

E ora, che ne sarà del mio viaggio? Troppo accuratamente l’ho studiato senza saperne nulla. Un imprevisto è la sola speranza. (E. Montale) La scorsa estate, la foratura di una gomma del mio UAZ, compagno di avventure e sventure per oltre 20 giorni, mi ha catapultato in un luogo fantastico: un posto surreale, lontano da tutto e da tutti nelle selvagge steppe della Mongolia centrale, dove, intorno a un pozzo, ci sono cavalli che corrono e capre che lottano. Questo progetto è la narrazione di quanto accaduto intorno a me in quei momenti, in attesa della riparazione dello UAZ. Mostra promossa da ReFoto

Centro Storico

Francesco Beccari

UAZ

L’incontro tra il paesaggio, la macro fotografia e l’astratto, creano una fantasiosa visione di luoghi e soggetti dell’Appennino Reggiano ripresi attraverso piccole gocce d’acqua. Biografia dell’autore: Nato a Reggio Emilia il 19 marzo 1981, già all’età di 8 anni i primi scatti con una vecchia reflex Pentax a rullino. L’amore per la natura e i paesaggi portano l’autore ad approfondire la fotografia paesaggistica e di natura nelle sue varie forme, macro, animali selvatici ed elementi astratti.

Centro Storico

Simone Lugarini

Rifrazioni

Fantasia. Creatività. Regole. Queste parole chiave hanno evocato immediatamente in me l’universo del gioco infantile. I bambini giocando creano nuovi universi, racconti, storie, personaggi. Sperimentano ruoli e regole . Tutto quanto avviene interagendo in modo fisico con l’ambiente e con gli altri e passa attraverso gesti, atteggiamenti, parole, occhi, visi, piedi e mani. Ai nostri occhi di adulti queste dinamiche, così spontanee, libere e senza pregiudizi, appaiono stupefacenti, estranee e misteriose, a volte incomprensibili. Nonostante ciò rimaniamo affascinati dalla potenza immaginativa che i bambini riescono ad esprimere con le azioni più semplici. E’ quanto è successo a me vivendo per un piccolo tempo la realtà della scuola d’infanzia Veneri e osservando tutto come un testimone inconsapevole. Ho cercato di raccontare il miracolo compiuto ogni giorno da queste piccole mani. Sono nato a Reggio Emilia 58 anni fa. Sono sposato e ho due figli. Faccio l’informatico in banca. Scatto foto con alterna soddisfazione fino dall’adolescenza ma solo da una decina d’anni in modo consapevole. Il bianco e nero è stata una folgorazione e la scoperta della camera oscura ha cambiato il mio modo di vedere il mondo. Fotografo su pellicola le cose che amo ma anche ciò che chiede di essere […]

Fuori le mura

Massimo Cavatorta

La Fantasia ha piccole mani

Chi e non cosa giustifica le sembianze. Associazione ReFoto aps

Centro Storico

Enrico Benassi

Spiriti di Vini

Riflessi urbani. Traffico, vetrine, passanti frettolosi in un quartiere di Bruxelles dal nome di donna: Louise. Mostra promossa da Associazione Refoto

Centro Storico

Barbara Vigilante

Like a Mirror

Sopra le tombe d’altri mondi Nascono fiori che non so Ma fra i capelli d’altri amori Muoiono fiori che non ho [Fabrizio de André, Secondo Intermezzo] A cura di Andrea Mambrini Mostra promossa da Associazione Refoto

Centro Storico

Andrea Mambrini

Secondo Intermezzo

Aspettando in una piazza affollata di scattare l’immagine giusta, cercando una piazza deserta. Ma poi guardi meglio, la piazza è già vuota, tra me e gli altri c’è una immensa distanza, ognuno chiuso nel proprio mondo. E senti quel senso di solitudine e smarrimento che si prova in mezzo ad una folla, l’essere tra una moltitudine ma esserne lontano. E il filtro dell’obbiettivo amplifica la distanza, la solitudine: la piazza è deserta, io sono immersa in un’affollata solitudine.

Centro Storico

Gabriella Becchi

Un’affollata solitudine

La coltura e la raccolta del sale sono gesti ancestrali, che hanno sempre alimentato le mie visioni e reso unico il paesaggio della mia terra. Nelle saline di Trapani la coltivazione del sale è una tradizione millenaria, cominciata dai Fenici, proseguita con gli Arabi, arrivata fino a noi. L’alta salinità dell’acqua, l’artemia e i microrganismi colorano di rosa il sale e le penne dei centinaia di fenicotteri che vivono qui insieme ad altre specie volatili. Le saline qui ritratte, però, esistono in uno stato quasi primordiale. Gli elementi della terra reagiscono e mutano nel loro incontro con il Mediterraneo, fino a dar vita a enormi tele composte da fantasie astratte. Luce e movimento creano visioni temporanee, intangibili, come di elementi del pianeta catturati al microscopio, e mi consentono d’intuire il mistero senza tempo della genesi del sale.

Centro Storico

Antonio Sansica

Salina

Londra è un pezzo di mondo racchiuso in una città. Un insieme di etnie, stili di vita e mode diversi, una metropoli che vive 24 ore al giorno mischiando tante storie diverse. Non ha la magnificenza di altre capitali e può apparire spigolosa, un pò burbera, ruvida al primo impatto, ma dalla bellezza nascosta e diffusa. In ogni suo angolo si nasconde un mondo da scoprire dove realtà e fantasia si mischiano continuamente in un susseguirsi di rimandi a luoghi o persone. Una città, due visioni. Da una parte lo sguardo di Elena, che l’ha visitata per la prima volta nel 2019, intento ad osservare con entusiasmo ciò che la circonda molto attento ai luoghi e alle architetture ognuno dei quali con una storia da raccontare. Dall’altro lato lo sguardo navigato di Monica che ha messo piede a Londra per la prima volta nel 1995 e da allora è come una seconda casa. Una visione più profonda, legata alle persone che vivono, lavorano e frequentano la capitale inglese e di cui sono il cuore pulsante. Andare a Londra è come incontrare una vecchia amica, una di quelle che ha sempre tante cose da raccontare, che ti accoglie e ti abbraccia, […]

Centro Storico

Elena Terenziani e Monica Manghi

LondonHeart

Poegrafia è un percorso visivo, letterario e interiore che nasce dall’amore per le immagini e le parole. Il progetto, ideato e coordinato da Mattia Urlotti, prende forma attraverso l’unione tra fotografia, lo scatto sulla realtà, e poesia, l’anima estratta da essa. Dopo la sospensione per Covid-19 del Poegrafia Tour 2020, Poegrafia ritorna con selezione di opere che verrà ospitata negli storici e prestigiosi locali dell’Hotel Posta di Piazza del Monte a Reggio Emilia. Nell’esposizione, sia “fisica” che “virtuale”, saranno presenti immagini legate tra loro mediante la metafora del viaggio, qui inteso in senso spirituale e metafisico, in un alternarsi di forme, colori e stili insoliti ed eclettici, tutti però accumunati da una forte atmosfera introspettiva. Per offrire un’esperienza ancora più coinvolgente, alcune delle foto esposte saranno accompagnate da testi poetici tratti dal libro “Ti scatto una parola”, pubblicato nel 2020 dal gruppo Albatros-Il Filo, che racchiude una selezione di 44 tra le migliori foto-storie del progetto Poegrafia. Per maggiori informazioni e per aggiornamenti, visitare il sito poegrafia.it o la pagina instragram collegata (@poegrafia.it).

Centro Storico

Mattia Urlotti

Peografia. Un racconto d'immagine

Promossa da: Meridiano 361 Nuovi mappamondi, nuove storie, nuovi colori. Il primo viaggio di Superwashable è in Emilia Romagna. Dal Pilastro, quartiere popolare della periferia bolognese, al centro di Reggio Emilia, Superwashable vuole mappare le città tra Polaroid e Uniposca, realtà e fantasia. Superwashable nasce nel 2020 a Bologna da un’idea di Alessandro Morana e Gloria Granatini. Superwashable è un racconto, un incontro tra polaroid e pennarello, un incontro tra realtà e sogno. Superwashable è cancellabile. Leggero, lieve e anche un po’ frivolo. Non usiamo la penna cancellabile, quella delle elementari. Vogliamo disegnare con i colori cancellabili senza cancellare. Perchè questi segni così leggeri e cancellabili a noi piacciono. E non li vogliamo cancellare.

Centro Storico

Superwashable

SUPERWASHABLE

Fantasie Oscure – Fiorella Iacono Esistono luoghi che per eccellenza divengono emblemi del nostro pensiero. Quando sono andata a fotografare la fabbrica di giochi del Luna Park, ho subito pensato che ogni scatto rimandava ad un racconto fantastico, l’immagine andava oltre la realtà , oltre lo spazio dello scatto. Così è nato questo lavoro, Fantasie Oscure, quasi un ossimoro, nel quale una serie di fotografie a colori di giochi e personaggi delle macchine del divertimento si rispecchiano in una serie contrapposta in cui domina l’oscurità , la visione appena accennata che solo la fantasia può decodificare. È un lavoro costruito sul contrasto : la visione gioiosa e fanciullesca e la dimensione paurosa delle antiche fiabe dell’oscurità . Il lavoro si compone di 30 foto a colori suddivise in due serie. Fiorella Iacono vive a Modena. Sì è laureata in Filosofia con una tesi sulla poetica di William Burroughs. Ha catalogato le foto di Cesare Leonardi per l’Atlante del Duomo di Modena (Panini, 1985) in occasione di “Quando le cattedrali erano bianche”. Ha partecipato a importanti rassegne fotografiche tra cui Fotografia Europea (dal 2011), a mostre collettive e personali in diverse gallerie italiane. Collabora dal 2016 con Lenz Fondazione di Parma come […]

Centro Storico

Fiorella Iacono

Fantasie Oscure

Il mosso in fotografia può essere sia un errore che un eccezionale strumento comunicativo che permette di varcare l’apparenza di un paesaggio autunnale per raccontare le sensazioni che questo può suscitare in chi vi si inoltra. Foto dopo foto i dettagli di foglie e alberi lasciano spazio alla percezione individuale: l’unicità del viaggio non è infatti peculiarità del percorso ma di chi lo sperimenta, con le sue passioni, le sue paure, le sue certezze e i suoi desideri, non appena abbandona il solito sicuro sentiero noto per affrontarne uno nuovo e sconosciuto al punto che sbagliare non ha più a che fare con l’errore ma con la conoscenza. Seguitemi anche su: Sito ufficiale – www.zanna33.com Facebook – AndreaZannoniFotografia Instagram – AndreaZannoniFotografia

Centro Storico

Andrea Zannoni

Una passeggiata nel bosco

C’è il lento scorrere del tempo e il movimento della vita nella serie Ouvertures di Ada Anselmi. Le immagini sono scattate dalla sua cucina nell’arco di due stagioni e ritraggono le realtà presenti in sei finestre di fronte, sei “aperture” sulle esistenze altrui. Con pazienza e un po’ d’ironia Anselmi ha cercato di cogliere attimi e dettagli di una routine dove l’attenzione mai si ferma, una quotidianità che si trasforma in pellicola riempita di abitudini, attività, ritmi, stati d’animo. La fotografa ha posato lo sguardo sulle vite degli altri, con quell’umano impulso di voyeur, l’ha fatto però con garbo, con una sorta di pudore che l’ha portata a ritrarre queste persone senza mai mostrarle veramente. I volti scompaiono, l’identità è celata, ma esattamente uguale a quella di ciascuno di noi. E’ un tutt’uno, un misto di poesia, di perversione, d’immedesimazione, di curiosità bonaria e di attitudine al ruolo di “spettatore”. Tutti i soggetti ritratti, animati e non, sono attori inconsapevoli di una lenta e composta sinfonia, ognuno sul suo palcoscenico, ognuno alla sua finestra, ognuno a recitare il proprio pezzo di vita. Presentazione di Elisa Bozzi

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Ada Anselmi

OUVERTURES

VOCI video 2’ 10’’ Ricordi del passato incontrano voci del presente in una passeggiata narrativa in cui la protagonista, una bambina, viaggia tra le rovine della colonia elioterapica di Palazzolo Vercellese, o meglio di ciò che rimane della struttura distrutta dall’ alluvione del 2000. La voce che segue la corsa e la visione della bimba racconta di un fiume amico, di un luogo di incontro e divertimento, di un luogo pulito e salubre, che agli occhi della protagonista non è più così. Tutto si trasforma e si distrugge lasciando solo ricordi e voci. Il video unito alla voce creano una sorta di spaesamento emotivo che diventa narrazione onirica.

Centro Storico

Maria Antonietta Poy

"VOCI"

Arazzo plastica riciclata (60%) e filati naturali (40%) 230 x 184 cm copia di 3 a cura di Giovanni Nicolini L’opera di Elena Mazzi à in primo luogo esperienza e quindi percorso di conoscenza che, per scelta o vocazione dell’autrice, diviene narrazione della fisionomia e dell’organizzazione dei territori: una via determinante per la definizione di una sorta di antropologia visiva, per dirla con le sue parole. Ma oltre al tema del racconto e dell’evidente requisito di una fantasia necessaria causa prima del progetto, il lavoro di Elena Mazzi, svela la potente relazione che vincola il mondo dell’immaginazione con quello dell’invenzione, mostrando come accada che la tecnica, nella costante e concreta ricerca di soluzioni pratiche , agisca quotidianamente nella sfera di una surrealtà spesso complessa da cogliere da rappresentare. Con questo progetto l’artista dà ideale continuità ad una riflessione nata a seguito di una residenza in Islanda nel 2018, analizzando l’impatto che il cambiamento climatico provoca a livello geopolitico, oltre che geologico. L’indagine sulle relazioni uomo/ambiente, sulla collettività, sul singolo individuo e il suo considerarsi parte del tutto, porta l’autrice ad una attenta valutazione personale che, in questa occasione, trae motivazione dalla nave spacca-ghiaccio Snow Dragon che la Cina ha progettato per […]

Centro Storico

Elena Mazzi

SNOW DRAGON

Format for Freud Vienna, anno 1905. I tre saggi sulla sessualità di Sigmund Freud furono considerati perversi e il loro autore un uomo dalla mente oscena. La maggior parte del ribrezzo si rivolse all’affermazione che i bambini nascano con dei bisogni sessuali prima di raggiungere l’età adulta, e, nel 1905 un simile attentato all’innocenza infantile era imperdonabile. In questa installazione, vengono esposti i concetti fondamentali del testo di Freud come appunti scritti, assieme a collegamenti visivi dove il fruitore può creare dei link mentali. Le fotografie presentate sono immagini d’archivio rielaborate, gli autori sono principalmente sconosciuti, scoperti nei mercatini d’antiquariato nella loro vernacolarità e semplicità. I concetti base de I tre saggi sulla sessualità vengono narrati dalla voce di Ilmo Malagoli, dove il suono “site specific” a bassa fedeltà ci rievoca lo stesso Freud narrarci le sue, tutt’ora attuali, scoperte e teorie sulla psicanalisi e sul lavoro onirico dei suoi pazienti.

Centro Storico

Davide Visciglio

Format for Freud

L’intento di questo progetto è mettere in relazione la fantasia con la realtà, utilizzando l’ immaginazione come strumento di arricchimento e mediazione. La natura è il luogo, il fondale reale che ho scelto. Su di essa, nonostante l’intervento umano sul paesaggio, si innerva la possibilità dell’assoluto, caratteristica necessaria per eliminare ogni sovrastruttura, visibile e non visibile. Quando infatti ci si trova in relazione con la natura, entriamo in una dimensione evocativa, che richiama alla mente un immaginario fantastico, utopico, un accrescimento del reale. Infine, la natura ci permette di sentirci libere/i di esprimere noi stesse/i, permettendo il fluire della nostra visione. Biografia Nata a Reggio Emilia e cresciuta a Scandiano, fin dall’infanzia sono venuta a contatto con la fotografia amatoriale attraverso una Zorki 4K. Negli anni, sia frequentando la scuola “Spazio LaBo” (Bologna) sia mantenendo attivo l’interesse, la fotografia è sempre stata presente e mi ha portato a collaborare con Radio Bruno Estate, con la produzione di Ligabue e Zucchero Sugar Fornaciari, con il documentario “Il Sole contro – 7 luglio 1960 Reggio Emilia”, con la casa editrice bolognese Bébert Edizioni e con vari Festival locali.

Centro Storico

Elisa Pioppi

Fantasia e Realtà

Psychedelic Chair, questa vecchia seggiola riportata in vita dalle abili mani dell’artista, è diventata il tema della mia mostra. La seggiola è diventata così la mia fedele compagna nelle mie uscite più o meno facili, raggiungibili ed avventurose. Sono entrata così in casolari abbandonati, stalle, alla Reggia di Rivalta abbandonate , nella ghiacciaia del Mauriziano e nell’ex discoteca Marabù.

Centro Storico

Anna Fantuzzi

PSYCHEDELIC CHAIR

Marco Menozzi, Veronica Vanzo, Arianna Lerussi

Il progetto “LE REGINETTE DEL BALLO”, vede come protagoniste le signore che ogni pomeriggio abitano il circolo Catomes Tot a Reggio Emilia, che si sono lasciate fotografare con una coroncina in testa, per creare una sorta di album fotografico di quartiere. Un percorso tra immagine e identità locale che ci mette a contatto con il fluire inesorabile del tempo e un inno alla vita per osservare la terza età in tutta la sua dignitosa bellezza. Progetto a cura di Marco Menozzi, fotografie di Veronica Vanzo, testi Arianna Lerussi.

Centro Storico

Marco Menozzi, Veronica Vanzo, Arianna Lerussi

LE REGINETTE DEL BALLO

Tutto è pronto, la platea attende l’arrivo delle artiste….che la musica del cielo abbia inizio.

Centro Storico

Laura Romano

L’attesa dell’imminente

“Vorrei essere come l’acqua che si lascia andare, che scivola su tutto, che si fa assorbire, che supera ogni ostacolo finché non raggiunge il mare e lì si ferma a meditare per scegliere se esser ghiaccio o vapore, se fermarsi o se ricominciare…” (cit. Eugenio Finardi) L’acqua è da sempre fonte ispiratrice d’inventori, poeti, pittori e cantautori nonché simbolo di purezza, rinascita, gioia e vitalità. Dedico con immensa devozione i miei scatti a questo magico elemento essenziale per la nostra sopravvivenza.

Fuori le mura

Alessandra Casolari

ACQUA

Una donna che sta per concludere gli studi di medicina attraversa un momento di passaggio da una fase incerta e indefinita a quella che sarà la sua nuova vita. Con la metafora dell’origami si rappresenta questo momento di transizione. Ognuno di noi ha vissuto almeno una volta questa esperienza di mutamento che, piega dopo piega, ha dato una forma al proprio futuro. Quando si compiono scelte piene di speranza e attesa, è il momento in cui si definisce la propria capacità di volare. L’incertezza che porta con sé questo cambiamento richiede coraggio, ma si può scegliere di farlo come una farfalla: con determinazione e delicatezza. A woman about to become a doctor is going through a moment of transition, from an uncertain and unclear phase to what her future life will be. With the metaphor of origami this moment of transition is represented. Every one of us has lived through this experience of change at least once which, fold after fold, gives a shape to our own future. Making choices that is full of hope and expectation is the moment in which we define our ability to fly. The uncertainty that change brings requires courage, but we can choose […]

Centro Storico

Nicoletta Acquaviva

Ad ali spiegate

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